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A proposito...

Associazione di due artisti, Janus rivisita, in un approccio figurativo e simbolico, antichi miti che riecheggiano le problematiche sociali contemporanee. Lavorando con l'argilla, gli scultori mettono in scena la verità dei corpi, sensibili e sensuali, pesanti anche di sofferenza. La nudità delle figure che disegnano permette di mostrare l'essere umano nella sua dimensione esistenziale. Procedono al tatto, preferendo l'interrogatorio offerto da non-finito alla spiegazione d'un aspetto regolato. Attraverso la modellazione disomogenea, cercano di provocare dal spettatore un effetto vibratorio in grado di riesumare ansie senza tempo.

 

Per la sua prossima mostra, Janus ha voluto incarnare la dualità tra uomo e animalità. Da Ugolino a Lycaon, i due artisti hanno messo in discussione l'ambivalenza delle immagini del lupo, oggetto di paura e di fascino. Emergenti dal mondo arcaico, fondatori di leggende e racconti, la loro rappresentazione dell'animale fa riferimento a grandi figure antiche come la lupa la cui ferocia di latte Romolo e Remo succhiava la ferocia. Con Narciso, Janus mette in discussione il pessimismo di Hobbes e del suo Leviatano : il lupo come riflesso dell'uomo. Nel cercare di domare il lupo per meglio domare le paure che ci abitano, essi mantengono un profondo interesse per la dimensione psicoanalitica che questa figura, sia predatrice che tutrice, rappresenta.  

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